Il giudizio sull’incandidabilità sopravvenuta di Belusconi è un giudizio politico? Per un tentativo di risposta a partire dalla celeberrima polemica sul “custode della costituzione”
Condivido gran parte delle affermazioni di Gian Luca Conti e di Carlo Fusaro. La circostanza non mi desta particolare meraviglia perchè la “consuetudine dialettica” di cui entrambi mi onorano da anni ha fatto ormai maturare la consapevolezza di un orizzonte comune. C’è, però, un aspetto della questione di cui in prima battuta non mi sono sentito completamente convinto e, siccome ha poco senso discutere delle cose su cui si è d’accordo, almeno così mi è sempre parso, di questo – e soltanto di questo – vorrei provare a ragionare un po’.
Mi riferisco alla natura del giudizio che il Senato sarà chiamato ad esprimere sull’incandidabilità sopravvenuta dell’On. Berlusconi ed alle pretese regolative che il diritto costituzionale e la sua scienza possono (devono?) avanzare in proposito.