www.primarieitaliabenecomune.it (A proposito di un imperatore eletto dal popolo)
Forse la cosa più divertente delle primarie nel centro sinistra è il dominio scelto per registrarsi.
Impronunciabile ed impossibile da ricordare: come se dicesse che non importa votare, che se non si è davvero organici ai misteri del partito, è molto meglio non votare.
Meno divertente il sudore di Renzi o la serena, democratica impassibilità del toscano di Bersani.
Una dialettica difficile da portare avanti: per un verso, una passione per i nuovi meccanismi controdemocratici, dall’altra parte, il terrore lasciato dalla lenta scomparsa della Costituzione.
Facile rifugiarsi dentro un nome a dominio che pare la roulotte della banda bassotti.
Ancora meno divertente lo slogan messo in piedi per portare i cittadini_compagni_simpatizzanti al voto: Italia bene comune.
Uno slogan che puzza di stantio, di retorica, che strizza l’occhio ai movimenti che hanno sostenuto l’ondata referendaria contro l’acqua degli acquedotti.
Soprattutto uno slogan che ignora come l’Italia non possa essere considerata un bene. Nel testo costituzionale, l’Italia è la Patria, ovvero qualcosa di diverso da un bene. Non qualcosa che può essere oggetto di pretese giuridicamente rilevanti, di “apprensione”, ma l’insieme dei valori che uniscono il popolo.
Considerare la Patria come un bene sa molto di cosa nostra.
Dispiace doverlo osservare.
Ma più di tutto quello che infastidisce di queste primarie è il senso di individuare il leader che dovrà partecipare alla competizione elettorale come candidato primo ministro.
Concentrare il potere in una sola persona designata dall’intero corpo elettorale mediante una decisione a maggioranza significa affidarsi ad un imperatore eletto dal popolo. E’ l’osservazione di Toqueville a proposito del sistema americano.
Anticipare questa scelta mediante le primarie demoltiplica la legittimazione dell’imperatore eletto dal popolo? O, nel nostro sistema, lo trasforma nell’imperatore di una parte del popolo? Pericolosamente ondeggiante fra il troppo vicino ed il troppo lontano?