La buccia del cocomero (PD, M5S e riforma della Costituzione)
La buccia del cocomero è sul tavolo di Mattarella
Forse la crisi del cocomero sta arrivando alla fine, il cocomero è stato mangiato quasi per intero e la buccia è restata sul tavolo di Mattarella che ha mostrato un certo disagio per la cortesia dei suoi ospiti.
Il fatto è abbastanza semplice: nel corso delle consultazioni, è emersa la concreta possibilità di un accordo fra il M5S e il PD, Zingaretti nelle sue dichiarazioni al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica ha aperto in questo senso, dicendosi pronto all’accordo purché vi fosse il superamento dei d.l. sicurezza, i termini essenziali della manovra economica d’autunno fossero condivisi e la riforma costituzionale non fosse limitata alla diminuzione del numero dei parlamentari, operando una più ampia riforma del modello bicamerale perfetto previsto dalla Costituzione.
Di Maio, che ha parlato per ultimo: le consultazioni seguono la consistenza numerica dei gruppi parlamentari e il gruppo parlamentare M5S è il più numeroso, non ha seguito Zingaretti. Ha preferito spiegare che il M5S il 4 marzo 2018 aveva vinto le elezioni con un chiaro mandato del popolo italiano per il cambiamento del sistema politico. Questo mandato dovrebbe essere portato a termine attraverso dieci aree tematiche di intervento in cui c’è praticamente di tutto: dal conflitto di interessi ai beni comuni, che comprendono la scuola e l’acqua. Se un tanto non dovesse essere possibile, il M5S preferirebbe la strada delle elezioni anticipate a ogni altra soluzione.
Mattarella non ha potuto non prendere atto che la via dell’accordo, politicamente praticabile secondo tutti gli attori, non trovava il consenso del M5S il cui capo politico appariva, nelle dichiarazioni alla stampa al termine delle consultazioni, come una sfinge in fuga da tutti mentre i suoi capigruppo lo fiancheggiavano con la stessa espressività di un corazziere a un funerale di Stato.
L’equazione di Di Maio e la nonna della senatrice Taverna
La vera questione, forse, è l’identità del M5S.
Per quanto Di Maio si possa sforzare, l’equazione Mandato degli italiani per cambiare / governo con la Lega / governo con il PD = Σ (Conflitto di interessi, …, beni comuni) potrebbe non suonare bene nemmeno alla proverbiale nonna della senatrice Taverna.
Eppure, la posizione del PD ha un aspetto che merita di essere valorizzato e riguarda la riforma della Costituzione. Per il PD, questo governo dovrebbe esprimere una idea di riforma della Costituzione innovativa e capace di durare nel tempo perché diretta a superare l’aspetto meno ragionevole della Costituzione: il bicameralismo paritario.
Un governo composto di una alleanza fra forze diverse, strutturalmente diverse, ma che si trovano d’accordo sulla necessità di riformare le regole del gioco politico, può effettivamente funzionare e ricorda molto l’esperienza costituente, quando De Gasperi e Togliatti sedevano nello stesso Consiglio dei Ministri.
La soluzione è la prof.ssa Cartabia?
Una riforma della Costituzione, infatti, deve essere condivisa da tutte le forze politiche e non può essere il risultato di una azione delle sole forze di maggioranza se vuole essere destinata a durare nel tempo.
L’accordo fra PD e M5S, se avesse davvero di mira la riforma della Costituzione e una idea razionale sul futuro del bicameralismo, potrebbe essere nell’interesse del paese e dello stesso M5S che avrebbe una via di uscita dalla propria crisi molto più ragionevole e credibile della improbabile equazione proposta da Di Maio alla nonna della senatrice Taverna.
Sembra leggersi in questo quadro l’indiscrezione che vorrebbe una costituzionalista di altissimo profilo, attualmente giudice della Corte costituzionale, Marta Cartabia, come prossimo Presidente del Consiglio dei Ministri e, sicuramente, la serietà della prof.ssa Cartabia potrebbe reggere un governo in grado di risolvere l’attuale situazione di stallo senza inutili soluzioni di continuità e con ambrosiana pacatezza.
Insomma, se la crisi del cocomero è arrivata alla buccia, con le bucce dei cocomeri si possono fare molte cose e Mattarella è sicuramente un cuoco capace di tirare fuori il meglio da qualsiasi avanzo.